«Ho avuto un’idea che poteva migliorare la vita delle persone. Google l’ha presa, ne ha fatto un progetto industriale e l’ha portata nei computer di tutto il mondo. Milioni di persone oggi possono usarla, gratuitamente. Come potrei essere arrabbiato con Google? O infelice?».
Sono passati 15 anni da quanto il matematico padovano, autore dell’algoritmo utilizzato oggi dal più famoso motore di ricerca Google, presentò a Santa Clara, durante un conferenza sul World Wide Web, il suo motore di ricerca denominato Hyper Search.
Volunia, frutto dell’omonima impresa fondata nel 2008 proprio da Massimo Marchiori e Mariano Pireddu (imprenditore sardo con esperienza nel settore nonché amministratore delegato dell’ISP Czech OnLine di proprietà del fondatore di Tiscali), partì da un incontro tra i due, in una pizzeria di Venezia, dove si iniziò a discutere di come si poteva modificare e innovare l’esperienza dell’utente nelle ricerche online, cosa che ad oggi non è mai cambiata. Quindi Marchiori aveva l’idea, Pireddu invece la disponibilità economica (2 milioni di euro) per supportare il progetto.
Il motore tutto italiano comincia quindi a muovere i suoi primi passi. Oggi oltre 100 mila beta tester inizieranno a fare ricerche online con Volunia per avere i primi pareri ed eventuali bug.
Come Volunia modifica il modo di effettuare ricerche?
Come dallo slogan del logo “seek & meet”, con Volunia, il web diventa un territorio da esplorare. Volunia elaborerà una mappa per ogni sito guidando l’utente proprio come farebbe un apparecchio GPS tipo il tomtom. Le sezioni del sito diventeranno dei quartieri e la mappa sarà quindi navigabile mostrando in tempo reale dove gli utenti sono in quel preciso istante. La parte sociale poi farà tutto il resto. Navigando con Volunia ed accedendo alla sezione “persone”, possiamo poi accedere alla parte sociale della singola pagina dove a far da padrone saranno le discussioni/commenti che lasciano gli utenti che hanno visitato quel quartiere quindi potremo condividere idee, nel pieno rispetto della privacy, con gli utenti che hanno gli stessi nostri interessi.
«Non raccoglieremo i dati delle navigazioni, né faremo dossier per profilare gli utenti» è quello che ci assicura Pireddu.
Ora non aspettiamo altro che vedere il nuovo motore di ricerca in funzione per capire ancora meglio l’utilità e questo modo nuovo di effettuare ricerche nel web.