La CPP, azienda multinazionale leader nel settore dalla protezione e servizi nel web, ha recentemente pubblicato un rapporto contenente alcuni dati sulla sicurezza dei navigatori italiani e sulla percezione che si ha di questa.
Dal rapporto emerge chiaramente come si stia parlando effettivamente di un problema non di poco conto, soprattutto considerando che il numero di italiani che compiono acquisti sul web – e quindi che utilizzano carte di credito online – sta rapidamente crescendo.
Come rilavato dalla CPP, ben il 16% degli internauti italiani ha subito almeno una volta un furto delle password e di conseguenza della propria identità per scopi fraudolenti. Il comunicato prosegue asserendo che di questi, almeno il 35% ha avuto un danno in termini economici o personali.
Per dare un’idea di quanto può essere rischioso un furto di password, basti sapere che il 5% delle persone a cui è stato sottratto l’account si sono ritrovate con un buco finanziario tra i 100 e gli oltre 5000 Euro, sebbene la percentuale di danni superiori a tale somma, bisogna dirlo, riguardi ad ora solo l’1% dei casi.
Per quanto concerne invece la percezione dei rischi che si corrono navigando in internet, si è riscontrato che tra tutte le persone potenzialmente esposte al furto di identità, solo il 68% sono solite cambiare password con una frequenza mensile o annuale.
Walter Bruschi, amministratore delegato della sezione CPP Italia, ha dichiarato in proposito che«Cambiare frequentemente le password è sola una delle attenzioni da avere per tutelarsi dalle truffe. Per incrementare il livello di sicurezza è però meglio utilizzare password diverse per ogni tipo di accesso. Se, infatti, un malintenzionato entrasse in possesso della nostra unica password avrebbe accesso anche a tutti gli account internet. Si rischierebbe, quindi, di subire non solo un danno patrimoniale ma anche il furto di identità, un tipo di frode che si sta espandendo anche in Italia».
Quindi i consigli principali che ci vengono dati per evitare questo tipo di frode in rete sono quelli di cambiare password frequentemente e anche di non usare la stessa password per la gestione di account diversi, quindi diversificarla per ogni tipo di account posseduto su internet – social network, indirizzo di posta elettronica, ma soprattutto i profili sui siti di e-commerce.
Nel link seguente rimandiamo direttamente al comunicato della CPP sui rischi per i navigatori italiani all’esposizione al reato.